

Leggere ci aiuta a vivere meglio
“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.
[….] Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”
“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”
“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura”.
Da: “Le storie di Maui, 111 gradini verso la felicità” di Rodolfo Carone, Giovanna Garbuio, Francesca Tuzzi
Ed. L’età dell’Acquario.
PROPOSTE DI LETTURA DEL GRUPPO DI AUSER CULTURA
Vivere, nonostante tutto
di Cornelia Paselli, a cura di Alice Rocchi – Ed. Zikkaron
L’Istituto Storico Parri e il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto hanno presentato, nel mese di dicembre scorso “Montesole1944 – Guerra alle donne. Vivere nonostante tutto”, il secondo episodio di una serie di cortometraggi documentari che raccontano le vicende legate alla storia dell’eccidio di Monte Sole.
Assieme al documentario è stato presentato anche il libro di Cornelia Paselli, sopravvissuta alla strage di Montesole, “Vivere, nonostante tutto”.
Cornelia aveva 18 anni nel 1944; la pronipote Alice Rocchi raccoglie in un libro intenso e commovente la sua testimonianza di giovane donna in tempo di guerra, l’arrivo di una violenza impensabile, i giorni dell’eccidio.
Un libro che racconta accanto ai fatti atroci commessi dai nazisti le risposte di disperazione, di coraggio, di solidarietà degli uomini e delle donne di quella comunità, fino alla scelta di “vivere, nonostante tutto”.
Dice Cornelia: “Il mio desiderio è che ciò che è successo serva da monito per tutti, ogni volta che il rancore e l’incomprensione rischieranno di prendere il sopravvento”.
Durante un’intervista le è stato domandato: “Come si può andare avanti dopo aver passato un’esperienza simile? Da dove si trae la forza di continuare?”
La sua risposta, sintetica, è stata: “La vita è sacra”.
Scrive la pronipote: “Ho riflettuto tanto su quell’affermazione fino a comprendere la portata dell’insegnamento che Cornelia col suo esempio, ancor più che con le parole, mi ha lasciato.
La vita è sacra: nell’autunno dei suoi diciotto anni hanno provato a strapparle quella convinzione, frutto dell’educazione ricevuta, ma anche parte naturale del suo temperamento. L’hanno gettata nel fango e nel sangue assieme a tutto il resto, ma lei non vi ha rinunciato, nemmeno davanti allo scempio che della vita può essere fatto. Lei la sua l’ha rivendicata vivendola tutta, fino in fondo.
La sua esistenza, proseguita intensa e piena d’amore dopo la guerra, è stata la sua sublime rivalsa.”
Malinverno
di Domenico Dara – Feltrinelli
In un paese immaginario, Timpamara, dove il vento, a causa di una cartiera e dell’adiacente macero, fa svolazzare le pagine dei libri trasportati dai camion e “ in ogni angolo, su davanzali, panchine, portabagagli delle auto, sui sacchi della spazzatura e perfino sui cappelli delle signore, poteva trovarsi la pagina di un romanzo” e dove i timpamarani portano i nomi di personaggi letterari, vive Astolfo Malinverno che così si descrive: “nato tre settimane dopo Alain Delon e il giorno prima di Woody Allen, dei quali io non fui certo una sintesi riuscita”.
Zoppo dalla nascita, solo dopo la morte dei genitori, diventa il bibliotecario del paese e successivamente, a causa del pensionamento anticipato del custode, anche guardiano del locale cimitero. Uomo abitudinario, piano piano di affezionerà al luogo e ai vari personaggi che lo frequentano. Una tomba anonima, che porta la fotografia di una bellissima donna che chiamerà Emma come Madame Bovary, lo porterà a ripensare alla sua vita e alla sua solitudine e ad immaginare un possibile cambiamento assieme a una sconosciuta visitatrice del cimitero.
Bella la prima parte con la descrizione di Timpamara e della cartiera; malinconico e struggente il finale con le riflessioni di Astolfo (nelle sue due funzioni) sulla morte e sul dolore: “perché se il destino dei libri è morire come esseri viventi (il macero) anche gli uomini, quando smettono di respirare, non diventano che storie”.
Ipazia e la notte
di Caterina Contini – Longanesi
Un libro davvero interessante, letto e commentato dal gruppo di lettura Auser.
Racconta in modo romanzato la vita di Ipazia, filosofa, astronoma, matematica, nata ad Alessandria d’Egitto nel 370 d. C e morta nel 415.
Una persona straordinaria che ha avuto “la colpa” di essere donna, scienziata e atea; atea quando la religione , sotto I’Impero Romano d’Oriente, diventa religione di stato, rendendosi responsabile di vere e proprie persecuzioni contro i pagani.
La scrittrice, oltre a raccontarci in modo appassionato la figura di questa donna, ci introduce in modo storicamente attendibile nel clima politico e culturale di quel periodo; racconta una di una Chiesa che entra sempre più prepotentemente nelle questioni di stato fomentando vere e proprie carneficina di giudei.
Ipazia, guidata dalla ragione della filosofia, cerca di scoraggiare la violenza; decide di sfidare il vescovo Cirillo a un duello di idee in pubblico, come soluzione pacifica dello scontro, per trovare in qualche modo una mediazione tra cristiani e pagani: «Se vogliamo pensare e agire secondo virtù, dobbiamo volere un mondo in cui a ognuno sia permesso di onorare i suoi dei, quali che siano, e di praticare pubblicamente il suo culto, senza che nessuno lo infastidisca o lo offenda nelle sue convinzioni e nei suoi riti.»
Ma tutto questo si rivelerà inutile, Ipazia dovrà prendere atto di come anche la filosofia sia impotente contro l’irrazionalità della folla. Sarà assassinata e verrà fatto scempio del suo corpo.
Un libro che fa riflettere , non solo sul tema dell’intolleranza religiosa, ma più in generale sui tanti comportamenti di intolleranza, fanatismo, integralismo presenti anche oggi nelle società.
Chi me l’ha fatta in testa?
di Werner Holzwarth (Autore), Wolf Erlbruch (Illustratore) – Salani
Eta: 3–7 anni
Un giorno una piccola talpa ricevere in testa un maleodorante “regalino”. Miope com’è non riesce a vedere in tempo lo scortese autore ma, giustamente risentita, se ne mette alla ricerca.
Interroga quindi i vari animali che trova per la via. Alla domanda “Sei tu che me l’hai fatta in testa?”, ciascun personaggio, una volta osservato bene lo sterco sulla testa della talpa, si impegnerà a negare e spiegare come sono i suoi escrementi, in modo da discolparsi dal fatto.“Io la faccio così!” risponderà ogni non-colpevole e subito mostrerà le fattezze delle sue produzioni.
Riuscirà alla fine la piccola talpa a rintracciare il responsabile delle sue disavventure?
Inutile dire che si tratta di un libro delizioso, che affronta in modo scanzonato un argomento da cui i bimbi piccoli sono attratti per quel pizzico di proibito che aleggia intorno alla cacca ( non sta bene… non toccare…), anche se prima di apprendere che parlare di escrementi corporei è argomento considerato di cattiva educazione, i bimbi sono orgogliosi delle loro produzioni!
Un libro delizioso per stupire i bambini, perché non si aspettano che i grandi possano parlare della cacca in modo divertente!