Auser non è indifferente, Auser è Resistente
25 aprile 2020, 75° della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo
Quest’anno celebriamo un importante ricorrenza della Liberazione, il suo 75° anniversario. Purtroppo questa Festa, la vera Festa della libertà del nostro Paese, sarà celebrata in mille modi diversi, ancora più creativi degli anni scorsi, ma senza la possibilità di manifestazioni, cortei, iniziative partecipate fisicamente da tantissimi cittadini. Vi saranno nuove iniziative, ma tutte virtuali. Il pensiero, anche dopo tante settimane trascorse bloccati in casa, sarà ancora più teso all’importanza di quella data, ma non potremo scambiarci strette di mano, abbracci, non potremo cantare insieme sulla stessa piazza “Bella ciao”.
Ciò che anche quest’anno non potremo dimenticare è il cosa ha determinato l’antifascismo per 20 anni, la Resistenza dal 1943 al 1945, la lotta che ha portato alla Liberazione: appunto la libertà dal nazi-fascismo, la libertà per l’Italia e per tutti noi, la democrazia, la Repubblica e la più bella Costituzione del mondo.
Ma da cosa è ispirata la Costituzione? Piero Calamandrei, in un discorso agli studenti di Milano nel 1955, disse: “Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta”.
Quali sono i valori per i quali i partigiani hanno combattuto?
L’idea di pace: art. 11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
L’idea della libertà personale: art. 2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
L’idea della giustizia: art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Tutto l’opposto dei valori del fascismo.
Ebbene, proprio la “Carta dei valori” dell’Auser, con parole diverse, indica questi valori:
“Auser è una “Associazione di progetto” tesa alla valorizzazione delle persone e delle loro relazioni, ispirata a principi di equità sociale, di rispetto e valorizzazione delle differenze, di tutela dei diritti, di sviluppo delle opportunità e dei beni comuni”.
I volontari di Auser agiscono quindi in totale sintonia con gli ideali della Costituzione, in questo senso sono “resistenti” nella lotta per aiutare ad affermare anche oggi questi valori; non possono essere quindi “indifferenti” rispetto alle ingiustizie, alle situazioni di bisogni delle persone.
Auser è soprattutto l’”Associazione per l’invecchiamento attivo”. In questo senso il momento in cui ricorre questo 75° anniversario della Liberazione è particolarmente triste per le tante migliaia di donne e uomini anziani morti a causa della pandemia del coronavirus. Anche in questa occasione Auser ha dimostrato azioni di “resistenza” contro questo virus, diventando protagonista di progetti di aiuto agli anziani bloccati in casa, contrastando l’”indifferenza” che purtroppo si è riscontrata verso questa generazione che, peraltro, è stata protagonista nella lotta e nella sofferenza contro il nazi-fascismo.
Uno dei migliori Presidenti della nostra Repubblica, Giorgio Napolitano, così disse dei volontari: “Grazie al volontariato si promuove, secondo i principi della Costituzione repubblicana, una cittadinanza responsabile e si realizza una forma di partecipazione al bene comune. Anche per questa via può colmarsi il divario tra società civile e politica, recuperando (…) il significato più alto della politica”.
Sempre di più chi opera per il bene comune, chi aiuta le persone più povere ed emarginate, viene accusato di buonismo, in realtà una cattiva parola per definire una buona azione. “Ma non c’è il rischio della retorica del «buonismo» quando si è radicati nella Costituzione: il riferimento agli articoli 2 e 3 pone un orizzonte che è esigente, sfidante e inquieta per la sua radicalità. Esso esige un impegno che deve portare a trasformare fortemente le nostre comunità, le nostre relazioni e il modo in cui si costituiscono. In altri termini, migliorare la qualità delle nostre democrazie e rafforzarle” (Luca Gori, Pistoia, 1983, ricercatore di diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa).