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Auser per un welfare che guarda al futuro

5 Lug

Auser per un welfare che guarda al futuro

Oltre 4.300 soci e ben 3.200 volontari attivi in cinquanta gruppi territoriali distribuiti in 44 Comuni dell’Area Metropolitana bolognese. Sono i numeri di Auser Bologna presentati nel Bilacio Sociale 2016. Dati che rappresentano una concreta testimonianza dell’impegno quotidiano dei volontari Auser in migliaia di progetti e attività. Basti pensare che solo nel 2016 sono stati più di 5mila i beneficiari raggiunti, tra anziani, minori e persone con disabilità, ed oltre 700mila gli interventi realizzati complessivamente, tra quelli di carattere sociale, come gli accompagnamenti e la compagnia alle persone sole, e quelli ambientali e di cura del patrimonio artistico e culturale.

Un impegno reso possibile grazie a una consolidata collaborazione con la pubblica amministrazione, ma anche a una progettualità che ha saputo innovarsi per rispondere ai bisogni, nuovi ed emergenti, di una platea sempre più ampia di cittadini. Da chi con la crisi ha perso il lavoro, ai tanti giovani che non riescono a trovarlo. Dagli anziani soli, ai richiedenti asilo e protezione internazionale, che arrivano nel nostro paese fuggendo da situazioni drammatiche. “In questi anni di crisi e grandi mutamenti sociali ed economici Auser non si è arresa, anzi ha cercato di rinnovarsi, di innovare la propria progettualità guardano al futuro – sottolinea il Presidente, Secondo Cavallari – L’immagine che ci restituisce il nostro Bilancio sociale 2016 è quella di un’associazione che sa essere inclusiva e rispondere ai bisogni del nostro tempo.

Un’associazione che sa accogliere e dare supporto ai tanti che cercano di uscire dal limbo dell’invisibilità; che sa essere un punto di congiunzione tra culture e religioni diverse, tra le generazioni, tra chi vuole vivere a proprio modo un progetto di invecchiamento attivo e chi cerca di riemergere da un’inattività forzata, tramite servizi di volontariato utili alla comunità”. Risultati importanti, resi possibili grazie all’ampia rete di volontari Auser, che ogni giorno operano sul campo leggendo e dando voce ai bisogni vecchi e nuovi di una popolazione che ha subìto una trasformazione radicale e che ha bisogno di risposte sempre più particolari ed appropriate. “Questi elementi fanno di Auser un interlocutore importante e un esempio pratico per la politica, il sindacato e la pubblica amministrazione – prosegue Cavallari – E’ da queste basi, dalle nostre esperienze, dalle buone pratiche, che vogliamo partire per dar vita, assieme ai nostri collaboratori pubblici e privati, all’associazionismo, al terzo settore, a un grande progetto di welfare di comunità. Un welfare fondato sull’integrazione delle risorse e sulla valorizzazione del ruolo e dell’importanza del volontariato e della società civile organizzata nel dar risposta ai bisogni di tutti i cittadini, dai più semplici ai più complessi, e tornare a guardare al futuro con rinnovato ottimismo”.

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