VIE PER INCONTRARE L’ADOLESCENZA
Mercoledì 4 novembre 2020 ore 18.00-20.00
Adolescenza: conoscerla per accoglierla
L’adolescenza è quella fase del ciclo di vita, complessa e sorprendente, di transizione dall’infanzia all’età adulta; è l’età del cambiamento: la trasformazione del corpo, le modificazioni neuronali, la perdita del ruolo di “bambino” e la rinegoziazione del proprio ruolo, in famiglia e nella società. È l’età della sperimentazione, in cui i vecchi modelli che prima davano sicurezza non sono più utili e sufficienti e si deve cercarne di nuovi, assimilando e combinando gli esempi che si incontrano quotidianamente nel mondo, reale e virtuale. È una fase, con un inizio definito e una fine imprecisa, che deve essere attraversata per poi sfumare nell’età adulta.
“Al momento dell’adolescenza dunque, l’immaturità è un elemento essenziale di salute” (Winnicott, 1961). Nel tempo, prenderanno forma quei tratti biologici, cognitivi, psicologici e sociali in cui gli adulti possono riconoscersi e con cui possono con familiarità confrontarsi. Nel tempo. Ma com’è fatto questo tempo? da chi è composto? Quali sono le sue caratteristiche? Cosa rende quel tempo “buono” e “adatto” perché l’adolescente possa attraversare in sicurezza la sua età? Non sempre questa fase viene superata. A volte ostacoli di diversa natura possono impedire la crescita psicologica o sociale dell’adolescente e trasformare la crisi adolescenziale in una chiara patologia. Quali strumenti hanno gli adulti di riferimento per poter fare la differenza?
In questo webinar si daranno daranno informazioni sul cambiamento bio-psico-sociale dell’adolescente e si cercherà di fornire spunti di riflessione e suggerimenti per educatori e operatori che lavorano con questa fascia di età.
Mercoledì 11, 25 novembre e 9 dicembre 2020 ore 18.00-20.00
Le parole che circolano: Incontri di ascolto e di espressione
Lavorare (o svolgere attività di volontariato) con persone vulnerabili può generare un carico emotivo che appesantisce. Con il trascorrere del tempo si ha la speranza di alleggerire tale carico ma può capitare che la situazione non migliori, sommandosi a nuove difficoltà. I sentimenti predominanti possono essere di disorientamento, di stanchezza, di perdita di entusiasmo, di impotenza, di incomprensione e, a volte, possono manifestarsi anche a livello corporea con piccoli e fastidiosi disturbi (mal di stomaco, mal di testa, spossatezza ecc). Parlare con gli altri aiuta a stare meglio sia nel corpo che nella mente per scoprire che ognuno di noi ha risorse da condividere e che possono essere di aiuto ad altri. A tale scopo si propone uno spazio di promozione di incontri interpersonali che hanno l’obiettivo di valorizzare le esperienze dei partecipanti, di condividere le preoccupazioni, di ritrovare l’autostima e la fiducia in sé stessi, di ampliare il proprio punto di vista su problemi e sulle possibilità di risolverli a partire dalle competenze del gruppo. È un atto “Terapeutico” di gruppo il cui modello non è centrato sulla mancanza ma sulla promozione della soluzione, della solidarietà, dell’integrazione sociale e quindi sulle risorse. Ogni partecipante diventa il terapeuta di se stesso attraverso l’ascolto delle storie di vita narrate degli altri dando un senso nuovo alla propria difficoltà. Tutti i partecipanti diventano quindi corresponsabili nella ricerca di soluzioni per affrontare le sfide quotidiane: dalla difficoltà alla crescita, dalle mancanze alle competenze. La metodologia proposta è la Terapia comunitaria Integrativa ideata dal prof. Barreto.
Mercoledì 18 novembre 2020 ore 18.00-20.00
Pensare il futuro insieme ai ragazzi! Supportare le scelte professionali e di studio dei giovani
Per preparare al mondo del futuro, l’orientamento deve prevedere attività educative precoci e coinvolgere, oltre al contesto scolastico, quello familiare e comunitario.
Gli adulti possono aiutare i giovani nella costruzione del proprio futuro. Nei giovani il concetto di lavoro è poco articolato e povero, le conoscenze rispetto alle professioni sono limitate, spesso circoscritte ai lavori svolti dai propri familiari o osservati nell’ambito scolastico, a volte associate a stereotipi o pregiudizi.
L’adulto non deve portare i ragazzi a scegliere già ora cosa faranno da grandi, ma può aiutare i ragazzi ad esplorare e a individuare i molteplici aspetti che caratterizzano ogni attività lavorativa e le diverse caratteristiche e competenze richieste per poterla svolgere. Aiutarli a sviluppare quella curiosità di esplorare l’ambiente con l’obiettivo di apprendere informazioni su di sé e sul mondo circostante e valutare questa corrispondenza in termini di interessi. I ragazzi possono quindi essere aiutati ad assumere un atteggiamento curioso nei confronti del mondo delle professioni e ad aumentare le loro conoscenze attraverso attività di esplorazione.
Mercoledì 2 dicembre 2020 ore 18.00-20.00
Sport e adolescenza: una risorsa da trasformare
Il webinar prenderà in analisi l’importanza dello sport nell’ adolescenza, alla luce del consistente cambiamento dovuto alla diffusione del Covid, il lockdown e le restrizioni alle quali tuttora dobbiamo attenerci. Questi avvenimenti hanno modificato inevitabilmente il nostro modo di approcciarci alle relazioni, e di conseguenza anche quello di “fare” sport comprensivo di tutte quelle attività ludico- motorie, che hanno un ruolo importante per lo sviluppo cognitivo, fisiologico e psicologico del ragazzo. Nella nostra esperienza lavorativa, come psicoterapeute abbiamo riscontrato il bisogno di ritrovare dei contesti con valenza educativa, stimolando alcune riflessioni per gli operatori che lavorano a stretto contatto con questa fascia d’età. Che effetto ha fatto ai ragazzi stare chiusi in casa, con una riduzione consistente dell’attività motoria / sportiva a livello fisico e psicologico? Cosa è cambiato dal punto di vista relazionale tra adulto e adolescente nella realtà sportiva in seguito al lockdown? Per i giovani lo sport rappresenta il contesto in cui sperimentare se stessi, il mondo e gli altri. La pratica sportiva permette di allenare le capacità cognitive, orientare la motivazione, controllare il dolore e la fatica, modulare i carichi di stress, imparare a capitalizzare gli errori e le sconfitte, simbolizzare i vissuti. In tal senso lo sport può diventare una risorsa alla quale attingere e avere tutt’ora dei benefici per scaricare tutti quegli stati emotivi (rabbia, paure, insicurezze) che la situazione attuale ha in qualche modo acuito. È importante continuare a valorizzare lo sport alla luce di queste trasformazioni come strumento per contrastare l’isolamento e avvalorare l’aspetto aggregativo essenziale nell’età adolescenziale.