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Il Progetto Maquillage: piccole dimostrazioni di affetto per promuovere l’autostima nelle persone anziane!

16 Feb

Il Progetto Maquillage: piccole dimostrazioni di affetto per promuovere l’autostima nelle persone anziane!

Il Progetto Maquillage nasce nel 2001 da una collaborazione tra Auser e Giovanni XXIII.
Ideato da Lia Brusa, consulente d’immagine e volontaria Auser, il progetto si fonda su un principio tanto semplice quanto importante: la promozione dell’autostima nelle persone anziane e sole, attraverso la cura del loro corpo e del loro benessere fisico. <<Il progetto è nato per caso… – spiega Lia Brusa – Ho pensato di utilizzare le mie competenze di consulenze di immagine per aiutare persone anziane a sole a volersi bene e a sentirsi ancora apprezzate e curate. >>
Ogni settimana Lia e altre cinque volontarie Auser si recano infatti a rotazione nelle tre sedi bolognesi del Giovanni XXIII, per “prendersi cura” delle persone ricoverate: le pettinano, le truccano, svolgono trattamenti di pulizia del viso e di idratazione della pelle, ma soprattutto stanno con loro, le fanno sentire amate e apprezzate. <<Quello cerchiamo di fare è dare a queste persone delle piccole dimostrazioni di affetto e di cura. – prosegue Lia – Quando si è anziane e malate, infatti, anche piccoli gesti come venire truccata o pettinata, assumono un valore immenso, perché ti fanno sentire considerata, amata… Noi facciamo capire che siamo lì proprio per loro, che siamo davvero felici di occuparci di loro e di curare il loro aspetto.>>
Il Progetto, che brilla certamente per la sua originalità, ha riscosso fino ad oggi un grande successo: non solo, infatti, ha coinvolto un numero sempre maggiore di anziani -si è passati da gruppi di cinque a gruppi di quindici-sedici utenti per ogni trattamento – ma ha visto anche il grande interessamento delle televisione nazionale, che vi ha dedicato diverse trasmissioni e reportage.
Un successo dovuto certamente alla forte collaborazione tra Auser e Giovanni XXIII e al grande impegno e cura che le volontarie Auser dedicano a questa attività. << Ciò che amo di più di questo progetto – prosegue Lia – è proprio il rapporto di affetto che si è creato tra noi volontarie e le signore di cui ci prendiamo cura. Ogni volta che terminiamo un trattamento queste signore ci ringraziano sempre e si preoccupano di sapere quando torneremo a trovarle. Questo dimostra proprio come la nostra presenza sia fondamentale non solo per migliorare il loro benessere psicofisico, ma anche farle sentire amate.>>

 

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