L’Auser e il Congresso dello SPI. Una riflessione di Edgarda Degli Esposti, Presidente di Auser Bologna
In questo periodo lo S.P.I. ha realizzato una vasta mobilitazione fra i suoi iscritti attraverso decine e decine di congressi di lega. Un’occasione importante per mettere a punto le linee programmatiche e l’iniziativa politica che impegnerà la categoria nei prossimi tempi. Questa occasione è stata colta dai volontari/e Auser e dal gruppo dirigente dell’associazione come un’opportunità reale di confronto,di scambio di orientamento, su temi cruciali come il welfare inteso nella sua accezione più ampia ed al contempo declinata localmente come “sistema dei servizi territoriali”, con tutte le implicanze i nessi le articolazioni che ciò comporta; si è parlato di tutele collettive e individuali, della prospettive degli anziani mai però intesi come un gruppo sociale omogeneo o indifferenziato, ma come un universo variegato,articolato, nelle sue potenzialità possibilità e bisogni di natura molteplice e che quindi richiede risposte e strategie molteplici e creative. Le bellissime conferenze di Woof del resto hanno focalizzato perfettamente questa situazione.
Si è parlato di politica , di governo nazionale e locale fuori da ogni estemporaneità o superficialità, ma con capacità critica e sempre propositiva ;di democrazia, di costituzione, di legalità e di solidarietà come progetto etico di civiltà, di una libertà delle donne che non tollera interferenze o incursioni da parte di chicchessia. Una discussione davvero stimolante per volontari/e di una associazione come Auser molto attenta e sensibile a tematiche intimamente connesse alla qualità sociale, morale materiale, alla dignità ed ai diritti delle persone anziane. Poiché Auser coerente e fedele alla propria missione, spende ogni giorno fiumi di energia per affermare un modello sociale e culturale coeso,forte che rispetti ed esalti la persona per quello che è, e per quello che può offrire in termini di saperi, esperienze, relazioni, scambi sociali, affinché nessuno si senta estromesso, escluso, isolato, straniero o profugo in un mondo davvero troppo ostile per chi straniero o profugo lo è davvero. Una discussione molto seguita, sentita partecipata con l’eccezione di qualche crepa nelle leghe della città poiché il modello organizzativo dell’associazione non consente la presenza “ materiale” di un referente Auser per lega; ciò non impedisce che si esprima ugualmente la necessaria sinergia e collaborazione: semplicemente basta volerlo. Mi si dice che ovunque la discussione è stata profonda interessante. La mia personale esperienza al congresso della Lega Bolognina mi ha parlato di un sindacato veramente rappresentativo dei bisogni concreti e simbolici degli anziani, un sindacato di livello, di nitida coscienza, di uno stile alto, di uno spessore politico all’altezza dei tempi difficili e complessi che viviamo e che ci attendono. Una capacità di analisi di sintesi e di progettualità che immagino troverà nuovi traguardi e nuove partenze nei direttivi congiunti SPI-AUSER che si riuniranno nei prossimi giorni. Una partnership che via via troverà sempre nuove ragioni e nuove occasioni per riconoscersi, per affinarsi, cementarsi, ed affrontare un domani pieno di incognite con qualche certezza in più.