Poesie del mese di luglio 2018
RESPIRI E SORRISI
Il respiro della terra
Il respiro del mare
il respiro del vento.
Nel bosco il respiro degli alberi sale
portandoci ossigeno vitale.
L’eterna onda del mare
dona il dolce sospiro.
II vento con impetuosità o con delicatezza
regala un refolo d’aria nuova, pulita.
Ed ecco un sospiro pieno d’amore
Un sospiro colmo di gioia
Un sospiro rotto dal pianto.
Respiri e sospiri, corpo e anima.
Fiorini Maria Rosa
IL TEA
Sempre alla cerca di nuove imprese
mi sono messa a studiar giapponese
ed è cosa davvero strana che
mi affascini una terra così lontana!
Scopro tesori di saggezza, d’arte, letteratura,
cura delle piante e tanta poesia,
che è più affine all’anima mia.
Ma che senso avrebbe il giapponese
senza un hokku senza un tanka,
senza un tea a piccoli sorsi
quando sono triste e stanca?
Il tea mi dà sensazioni nuove,
semplici, raffinate, di libertà,
bevanda per poveri e maragià.
Mia madre, da brava proletaria,
bevevo caffè, quello dei cattivi, dei nervosi,
la nonna invece tea a colazione
fino a che non fu centenaria.
A me piace il tea nero
al profumo di bergamotto.
Mentre lo bevo scende la pace
anche se il mondo è così corrotto.
Tea e manga di Taniguchi
contro caffè e giornali,
piene di false novità ,
ogni giorno più banali.
Silvana La Valle
PACE
Sulle alte cime regna la pace,
neppure un sussurro, tutto tace.
Lassù con te verrò a riposare,
non vedo l’ora, ma devo aspettare.
Mi fondo nel paesaggio, nel cielo,
nelle nuvole vagabonde,
con cui parlo un linguaggio appassionato.
Tutto il giorno fino a sera ti ho pensato,
quando l’astro luminoso della vita,
si volge altrove ed inizia a calare.
Insieme al tempo io lo vorrei fermare,
ma afferrarlo mentre scompare,
è cosa ardita, tienilo amore tra le tue dita!
Lo spirito mette le ali, lasciando il corpo inanimato,
l’altro mio io lo ha abbandonato
per non tornare a questa vita.
Silvana La Valle
SCARPETTE
Rosse, lucide, vezzose
in vetrina orgogliosamente le più belle.
Tutti i giorni andando a scuola
passavo davanti al negozio di scarpe.
Mi fermavo sempre
le guardavo da tutte le angolazioni.
poi riprendeva il cammino pensosa.
Un giorno percorrendo la solita via in compagnia della zia.
Lei colse il mio sguardo
e con generosità me le comprò.
Mi sembrava di volare con quelle scarpette:
rosse, lucide, vezzose.
Fiorini Maria Rosa
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