Portierato di comunità a Ca’ Solare, la casa di quartiere dei cittadini del Pilastro
Poco prima dello scoppio della pandemia, il comune di Bologna si apprestava ad inaugurare l’avvio del progetto delle case di quartiere, frutto di un processo articolato in più fasi, con diversi attori in gioco. Nonostante l’emergenza sanitaria abbia posticipato l’inizio effettivo delle attività, oggi le case di quartiere sono in funzione da più di un anno. Ma cosa sono le case di quartiere? Da tanti anni, su tutto il territorio della città, erano presenti i centri sociali per anziani, luoghi di aggregazione ricreativo-culturali, ognuno con la propria storia e le sue caratteristiche specifiche, aderenti ad Ancescao, Associazione Nazionale dei Centri Sociali Comitati Anziani e Orti. Il progetto case di quartiere ha riconvertito i centri sociali per anziani in delle strutture polifunzionali, in grado di continuare a soddisfare i bisogni e le richieste degli anziani, ma non solo. In un’ottica di welfare comunitario, la gestione dei centri è stata aperta ad enti e associazioni di vario tipo, così da poter rispondere alle esigenze di una nuova utenza, più ampia e variegata, in cui anche i giovani hanno la possibilità di usufruire di diversi servizi.
Dentro il parco dell’Arboreto del quartiere Pilastro, sorge immersa nel verde Ca’solare, la casa di quartiere di San Donato – San Vitale. Ha l’aspetto di una cascina antica di campagna e l’atmosfera bucolica tutt’intorno fa dimenticare per un attimo di trovarsi a pochi metri dalla tangenziale e dal traffico di auto che attraversano la città. Cogliendo l’opportunità di adesione al progetto, Auser Bologna è una delle associazioni che si occupa della gestione di questa struttura. Maurizio Gozzoli, coordinatore Auser delle attività del quartiere, racconta del servizio del portierato di comunità, che consiste nella raccolta di segnalazioni da parte dei cittadini e di fornire informazioni essenziali sulle attività e i servizi di Ca’solare e del territorio. Le case di quartiere, infatti, possono svolgere un’importante funzione di ascolto e di sostegno alle persone che hanno bisogno di interfacciarsi con le istituzioni pubbliche. Un esempio concreto è quello dell’attivazione dello Spid, l’identità digitale, uno strumento ormai necessario per usufruire di tanti servizi pubblici. Insieme a Cittadinanza Attiva, un’altra associazione che presidia Ca’solare, e ad un tirocinante del comune, Auser si occupa di aiutare i cittadini del quartiere.
Con l’arrivo della primavera le attività di Ca’solare si moltiplicano: data la sua posizione in mezzo al verde, fioriscono le attività sportive, di cura dell’ambiente e di educazione e sensibilizzazione alle pratiche ecologiche, promosse dalle realtà associative che operano a Ca’solare. Inoltre, nell’arco dei prossimi mesi, sono previste una serie di belle iniziative inserite nel programma di “Bologna Estate”.
Ca’solare è un centro aperto alla cittadinanza, in cui si creano e consolidano reti di pratiche e conoscenze, in grado di nutrire il territorio e le persone che lo abitano. Auser partecipa a questo processo confermando ancora una volta la sua presenza attiva in tutta la città.