Quando un dono aiuta un’intera comunità: la storia del nuovo automezzo di Auser Crevalcore
Da qualche tempo, a Crevalcore, è in strada un nuovo automezzo, attrezzato al trasporto di persone con disabilità che utilizzano una carrozzina. Può sembrare una notizia tra tante, e invece è una notizia che nasce da una bella storia, una storia di generosità nella quale, del dono, non beneficia solo il destinatario, ma un’intera comunità.
Tutto è cominciato da una telefonata, quando un signore chiamò l’Auser di Crevalcore dicendo di essere stato incaricato da due sorelle anziane per trattare una donazione. “Le sorelle Candini – racconta Loris Corsini, coordinatore Auser Crevalcore – avevano in passato usufruito di alcuni trasporti sociali di Auser e anche i loro tre fratelli. Proprio in memoria dei tre fratelli, purtroppo deceduti, volevano donare un automezzo. All’inizio mi sono sentito un po’ in imbarazzo, perché un mezzo è una donazione molto importante, che possiamo usare per aiutare ancora più persone”.
Sono tantissime le attività di Auser sul territorio di Crevalcore, dal trasporto sociale di anziani e adulti o minori con disabilità verso centri diurni, centri di riabilitazione, ambulatori ospedalieri, alla cura e pulizia del verde pubblico; dall’accompagnamento di alunni con disabilità che frequentano la scuola dell’obbligo, al supporto e orientamento degli utenti presso la Casa della Salute; dal presidio durante gare ciclistiche o podistiche, all’aiuto in biblioteca o presso il Seneca Cafè, dove persone anziane con deterioramento cognitivo e loro famigliari trascorrono qualche ora in attività di svago e animazione.
“Tutto quello che facciamo – prosegue Corsini – è possibile grazie all’impegno di 71 volontari attivi, che nell’ultimo anno hanno impiegato più di 8mila ore ‘di servizio’ e percorso più di 85mila chilometri. Il nostro trasporto sociale è realizzato in convenzione con il Comune di Crevalcore, e il Comune ci ha sempre fornito anche i mezzi, alcuni già attrezzati per persone con disabilità. Sono mezzi, però, che hanno un chilometraggio particolarmente vissuto. Nel 2012, l’anno del terremoto in Emilia, ci era stato donato un mezzo che è arrivato a oltrepassare i 200mila chilometri. Ora invece abbiamo un mezzo nuovo, che ci consentirà di proseguire le attività ma anche di ampliare i nostri servizi: potremo infatti aiutare anche chi non è inserito tra gli utenti del trasporto sociale del Comune, ma ha comunque bisogno occasionalmente di un trasporto a causa di una fragilità momentanea”.
Per la consegna del mezzo è stata organizzata da poco una piccola e intima cerimonia, alla presenza anche delle due donatrici: “Purtroppo quando il mezzo era pronto, abbiamo dovuto fermarci causa Covid. La legge imponeva che i volontari over 65 non potessero più svolgere l’attività. E se da un lato è vero che ci è mancato ‘il pubblico’, perché il centro diurno è stato chiuso immediatamente, le visite mediche erano sospese, le scuole chiuse, dall’altro siamo stati estremamente rattristati dalla nostra età media e di non avere volontari più giovani. Ma con la fase tre ci siamo attivati per ripartire al più presto e mettere in moto anche questo automezzo”.