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Quando vanno in scena i Diversamente giovani

7 Gen

Quando vanno in scena i Diversamente giovani

Avevate mai pensato che l’Otello di Shakespeare potesse trasformarsi in una commedia brillante dei nostri giorni, dove non muore nessun personaggio? O che un lupo potesse avere copiosi riccioli neri? Sono solo alcune delle idee del gruppo teatrale Auser “Diversamente giovani”, che portano in scena commedie e favole animate, in varie realtà cittadine.

“Siamo nati spontaneamente come gruppo di amici – racconta Susanna Frangini, attrice volontaria e regista per l’occasione. Eravamo tutti pensionati, con esperienze lavorative diverse e con la passione del teatro. Come assistente sociale lavoravo con gli anziani e avevo già proposto nelle case di riposo degli sketch teatrali, testi che mi aveva lasciato mia madre e che io aggiornavo. Abbiamo iniziato in 6/7 attori volontari proponendo spettacoli nei centri diurni. Volevamo fare divertire e divertirci noi stessi. Nel giro di un paio d’anni eravamo già 15 attori volontari”.

Il gruppo prova una volta a settimana negli spazi del Centro sociale Croce di Casalecchio di Reno, e può vantare un repertorio ricchissimo: all’attivo ha 14 commedie per adulti, di diverse lunghezze, più 2 nuove che stanno preparando, e 9 favole animate per bambini; in 9 anni hanno realizzato 111 esibizioni per adulti e 25 esibizioni per bambini.

Gli spettacoli sono rivolti ai centri sociali, alle altre associazioni di volontariato, ai centri diurni, ai Comuni, alle biblioteche… Le scenografie, che devono essere facilmente trasportabili, sono state realizzate in collaborazione con gli anziani e gli operatori di alcuni centri diurni: su delle vecchie lenzuola matrimoniali, e con dei semplici colori a tempera, oggi ci sono ad esempio la cucina, il salotto, il castello e addirittura Piazza Maggiore.

“Ognuno poi pensa a come vestirsi – racconta Tiziano Bertanti, un altro attore volontario. Ad esempio io, per fare il lupo, mi sono messo una parrucca di ricci neri e sopra un cerchietto con due orecchie. Ognuno poi mette in gioco nel gruppo le proprie capacità: io ad esempio mi occupo anche della parte tecnologica. Mi sono avvicinato a questo progetto con il passa parola: avevo una formazione scientifica, e anche come carattere sono molto pragmatico, per cui quando ho finito di lavorare volevo fare qualcosa di completamente diverso e ho pensato che il teatro fosse la cosa più lontana dal mio modo di essere e di vivere fino a quel momento”.

“In questo gruppo abbiamo diverse soddisfazioni – aggiunge Susanna Scalvini, anche lei attrice volontaria. Innanzitutto abbiamo trovato degli amici veri, e tenere a mente tanti testi teatrali e tutti i movimenti ci aiuta ad esercitare la memoria. Poi abbiamo riscontrato che il pubblico si diverte, e i bambini non ci vedono per l’età che abbiamo ma come veri e propri personaggi delle favole”. D’altronde, come dice il noto Gigi Proietti, “benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso”.

Per contatti: sfrang@libero.it

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